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Nel 1940, New York era già un centro commerciale mondiale, cultura e industria. A quel tempo, New York aveva una popolazione di circa 7 abitanti,5 milioni, rendendola la città più grande degli Stati Uniti. La Grande Depressione degli anni '30 era finita e la città ricominciava a crescere e prosperare, principalmente grazie ai programmi governativi e allo sviluppo industriale, che fu rafforzato dopo la seconda guerra mondiale. All’epoca il settore finanziario di Wall Street era già dominante e New York era il centro bancario e degli investimenti, un fatto che le assicurò una forte posizione finanziaria.
Durante la seconda guerra mondiale, la città divenne un importante centro di produzione militare. Molte fabbriche dentro e intorno a New York furono convertite per produrre attrezzature militari, che ha portato opportunità di lavoro e stimolato l’economia. Lo sviluppo delle infrastrutture è stato sostenuto da programmi governativi come il New Deal, che permise la costruzione di edifici pubblici, strade e ponti.
Le comunità erano molto diverse: New York ospitava molti immigrati dall'Europa, ma anche afroamericani venuti qui dal sud del Paese per migliori condizioni di vita e opportunità di lavoro. Qui sono stati creati quartieri culturali ed etnici, come la Piccola Italia, Chinatown e Harlem, che diede alla città un carattere multiculturale.
Il 1940 vide anche l'inizio dell'età d'oro dei musical di Broadway e la città divenne il centro culturale degli Stati Uniti, con una musica in forte espansione, scena cinematografica e letteraria. A quel tempo, Harlem è stata la culla della cultura afroamericana, soprattutto la musica jazz, che divenne una delle esportazioni culturali più importanti degli Stati Uniti. New York è stata guidata dal commercio, l'industria, economia e cultura, che insieme hanno creato l'energia e il carattere che hanno reso New York 'la città che non dorme mai'.